tag:blogger.com,1999:blog-23960817953671669512024-02-07T03:20:51.861+01:00Patrizia PoloniPatrizia Poloni, oltre a presentare la sua prima opera letteraria "Odore di treno" pubblicata dalle Edizioni Ulivo, parla di letteratura e di libri divorati!Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.comBlogger22125tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-13296405404182591042010-10-20T13:53:00.004+02:002010-10-20T13:59:23.573+02:00Graffiando il 900...un graffio a gusci chiusi<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgnOfUTJraPeZH4KR1P7TGjiy_gZf7RB_Bf8ZH-ilkknlTvCvRD-aRop0T7wNzbdmXplgKH2OoqpOkNL0nCSssvs4C9fs2H2h4zs_NlbgLAtT_JsolgM4g6MUx3ZzpF2UDDfU_OgK8-yl0/s1600/Graffiando_novecento_web.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 285px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgnOfUTJraPeZH4KR1P7TGjiy_gZf7RB_Bf8ZH-ilkknlTvCvRD-aRop0T7wNzbdmXplgKH2OoqpOkNL0nCSssvs4C9fs2H2h4zs_NlbgLAtT_JsolgM4g6MUx3ZzpF2UDDfU_OgK8-yl0/s320/Graffiando_novecento_web.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5530096237124480978" /></a><br /><br />Fino a poco tempo fa Irene Marcionetti mi era totalmente sconosciuta.<br />Sono bastate poche parole di <a href="http://www.edizioni-ulivo.ch">Alda Bernasconi</a>, editore di “Graffiando il 900”, parole di entusiasmo e orgoglio un po’ come quelle dette da una madrina di Battesimo nei confronti del suo pupillo da poco nato a convincermi ad acquistare il volume curato da Michela Persico-Campana, nipote di Irene.<br />Il mio acquisto è stato in parte anche sollecitato dal fatto che da pochissimo tempo avevo terminato la lettura di “Un viaggio chiamato amore” (Lettere 1916-1918 di Sibilla Aleramo e Dino Campana): scoperta, conoscenza, passione, vicinanza e lontananza, incontri fugaci e intensi. Abbandono. E di nuovo passione, nel suo vero significato, laddove la passione cinge così fortemente da non concedere più la libertà, sconvolge tanto da far pensare alla morte tenendo, però, fermamente vivi in un turbine di emozioni.<br /><br />Mi chiedevo, quindi, se nello scambio epistolare tra Sibilla Aleramo e Irene Marcionetti, che sapevo essere citato in “Graffiando il 900”, ci fosse ancora traccia di quella passione bruciante. <br />Ed invece ho scoperto altri tipi di passione: quello di Irene per la scrittura sì, per i “suoi bambini” anche, ma soprattutto per il suo essere donna.<br />Una passione forse a Irene stessa inconsapevole, ma che oggi, nella lettura di “Graffiando il 900” è apparsa a me così evidente e pregnante, una specie di riflesso obbligato e obbligatorio alle nuove generazioni di donne, che oggigiorno non sono più in grado di vivere appieno ciò che in passato altre donne hanno ottenuto combattendo faticosamente.<br /><br />Ho divorato il libro, seguendo avidamente passo dopo passo gli incontri che Irene ha fatto, con la donna cieca, con gli elementi del paesaggio ticinese e con le notti in riva al lago, con quell’ufficiale francese di cui mai conoscerò il nome, ma soprattutto gli incontri di Irene con sé stessa, così intensi e intimi come nella poesia “Maternità”, o meglio come lei precedentemente titolava “Desiderio di maternità”. <br />Così come attraverso le sue parole, semplici, chiare, descrittive, allo stesso modo attraverso i suoi lavori artistici, dipinti a olio e disegni raccolti in appendice al libro, Irene è stata in grado di immortalare profumi, colori, aliti di vento primaverile e di gelo invernale, regalando emozioni e sensazioni per sempre vive.<br /><br />“Leggere Irene, leggere i suoi articoli, leggere le sue poesie!”: è ciò che consiglio a tutte quelle donne oh, ce ne sono ancora, certo che sono cinte dentro a un guscio spesso costruito da altri sì, ma troppo spesso da loro stesse cicatrizzato e consolidato nella convinzione di non essere in grado di vivere senza di esso. Un guscio che isola, che comprime e mortifica impedendo di prendere consapevolezza del potenziale e della forza di ogni donna. <br />Benché Irene Marcionetti abbia vissuto apparentemente isolata e sola, nella “Casa Rossa”, nei boschi, in riva al lago, tra i mandorli e i ciliegi in fiore, ha saputo espandere sé stessa, attraverso le sue preziose parole, accrescendo il suo essere donna del 900 donna con i capelli corti alla garçonne, con i pantaloni e la bicicletta, donna che arricchisce il suo sapere in scuole fino a quel momento aperte solo ai maschi, donna straordinariamente donna e accrescendo oggi, permettendo a noi di leggere “Graffiando il 900”, il nostro essere donne del terzo millennio. <br /><br />Grazie! Grazie di cuore a Michela Persico, che ha raccolto in un sottile filo di una vita lunga un secolo gli scritti di Irene, fino a quella poesia piena di “gioia cosmica”, leggera e fluttuante, scritta nel 2003, proprio per la nipote, con la consapevolezza che sarebbe stata letta dopo la sua morte: “E dopo…”Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-90052401771123909962009-11-09T19:59:00.005+01:002009-11-09T20:10:42.727+01:00Pontemagico 2009: Il gatto nel sacco di Patrizia PoloniEcco qui dove potete leggere la mia fiaba "Il gatto nel sacco" e un articoletto sul Concorso letterario e sulla serata finale svoltasi a Lavena Ponte Tresa.<br /><R/><br /><R/><a href="http://www.pontemagico.com/download/racconti/2009/1.pdf">LA FAVOLA</a><br /><R/><br /><R/> <a href="http://www.marketpress.info/notiziario_det.php?art=122829">Articolo</a>Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-47354392703166843072009-11-01T19:40:00.007+01:002009-11-01T20:48:11.703+01:001.11.2009: Morta Alda Merini<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx2UhIwspCOfzGLili5a8TnhAq0XdswfhTawxzTLx31Y0h2yl_ehWyXucN94-jmHe-QmpdNayHuJjUE9oWHaIF12ltYN8WcImLcouOEhVpTa0591SFYCvK43UsWuAxkdi_I5ub5t8pvm18/s1600-h/aldamerini_07.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 200px; height: 176px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgx2UhIwspCOfzGLili5a8TnhAq0XdswfhTawxzTLx31Y0h2yl_ehWyXucN94-jmHe-QmpdNayHuJjUE9oWHaIF12ltYN8WcImLcouOEhVpTa0591SFYCvK43UsWuAxkdi_I5ub5t8pvm18/s200/aldamerini_07.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5399211055987529618" /></a><br /><br />Con immenso dolore ho appreso poco fa che <a href="http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/spettacoli_e_cultura/alda-merini/alda-merini/alda-merini.html?ref=rephp">la poetessa italiana Alda Merini è venuta a mancare</a> questo pomeriggio.<br /><R/><br /><R/><br />Amo tantissimo le parole di Alda Merini, la sua voce quando le legge, quelle ancora racchiuse nei suoi occhi. <br />Coltivavo nel cuore il sogno di poterla conoscere prima o poi...e invece ciò non sarà più possibile.<br /><R/><br /><R/><br />Con il magone in gola voglio ricordarla con la canzone che Roberto Vecchioni le ha dedicato.<br /><R/><br /><R/><em><strong><a href="http://www.youtube.com/watch?v=Cwxi_tqphxE">Ascolta la canzone</a></strong></em><br /><R/><br /><R/>CANZONE PER ALDA MERINI<br />(Vecchioni - Paoluzzi - Vecchioni)<br /><br />--------------------------------------------------------------------<br />Noi qui dentro si vive in un lungo letargo, <br />si vive afferrandosi a qualunque sguardo, <br />contandosi i pezzi lasciati là fuori, <br />che sono i suoi lividi, che sono i miei fiori. <br /><br />Io non scrivo più niente, mi legano i polsi, <br />ora l'unico tempo è nel tempo che colsi: <br />qui dentro il dolore è un ospite usuale, <br />ma l'amore che manca è l'amore che fa male. <br /><br />Ogni uomo della vita mia<br />era il verso di una poesia<br />perduto, straziato, <br />raccolto, abbracciato <br /><br />Ogni amore della vita mia<br />ogni amore della vita mia<br />è cielo e voragine, <br />è terra che mangio<br />per vivere ancora. <br /><br />Dalla casa dei pazzi, da una nebbia lontana, <br />com'è dolce il ricordo di Dino Campana; <br />perché basta anche un niente per esser felici, <br />basta vivere come le cose che dici, <br />e dividerti in tutti gli amori che hai<br />per non perderti, perderti, perderti mai. <br /><br />Cosa non si fa per vivere, <br />cosa non si dà per vivere, <br />guarda! Io sto vivendo <br /><br />Cosa mi è costato vivere? <br />Cosa l'ho pagato vivere? <br />Figli, colpi di vento...<br /><br />La mia bocca vuole vivere! <br />La mia mano vuole vivere! <br />Ora, in questo momento! <br /><br />Il mio corpo vuole vivere! <br />La mia vita vuole vivere! <br />Amo, ti amo, ti sento! <br /><br />Ogni uomo della vita mia<br />era il verso di una poesia<br />buttata, stracciata, <br />raccolta, abbracciata <br /><br />Questo amore della vita mia, <br />ogni amore della vita mia, <br />è cielo e voragine, <br />è terra che mangio<br />per vivere ancoraPatrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-28584172813402323472009-10-25T02:17:00.004+02:002009-10-25T02:17:00.193+01:00Patrizia Poloni: vincitrice del Pontemagico 2009Con immensa gioia vi comunico che sta sera, 24 ottobre 2009, con la mia favola "Il gatto nel sacco" ho vinto il primo premio del concorso letterario Pontemagico!<br /><r/><br /><r/>Una serata bellissima, in cui le favole finaliste sono state lette prestigiosamente da Silvia Sartorio, che ha saputo impreziosire le parole della mia fiaba.<br /><R>Un caloroso grazie a tutti gli organizzatori e ai giurati che hanno scelto la mia fiaba!Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-43997747613547886062009-10-19T18:40:00.002+02:002009-10-19T18:44:46.178+02:00Patrizia Poloni: finalista al Premio Letterario "Pontemagico" 2009Poche ore fa mi è stato comunicato che la mia favola inedita "Il gatto nel sacco" è stata scelta come finalista alla settima edizione del Concorso letterario <a href="http://www.pontemagico.it/">"Pontemagico"</a> (2009). <br /><r/>Spero che la mia piccola favola possa scaldare e allietare le serate invernali di molti bambini!Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-69139071351822665522009-08-06T16:28:00.005+02:002009-08-06T16:54:53.604+02:00Seta di Alessandro Baricco<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzD0d11kRT-uOGsQPNRYr_QAxmVIxr3cQCT8Kwu5HwXajJXAJHGdqZoBXhjYKMsCmG2GIos6YxkJFGC2SXdGAPIWIMrm-8svAUjgv1ZHjzkFUdAozHdCQXgVZkjRLn_bomCrhhXdELvuUe/s1600-h/1766059_0.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 130px; height: 197px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzD0d11kRT-uOGsQPNRYr_QAxmVIxr3cQCT8Kwu5HwXajJXAJHGdqZoBXhjYKMsCmG2GIos6YxkJFGC2SXdGAPIWIMrm-8svAUjgv1ZHjzkFUdAozHdCQXgVZkjRLn_bomCrhhXdELvuUe/s320/1766059_0.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5366857786848677058" /></a><br /><br />Nonostante sia uno degli autori italiani più conosciuti al momento, non avevo ancora letto nulla di Alessandro Baricco.<br />Ancora una volta mi sono avvicinata a un autore grazie al ritrovamento di due libri in un mercatino dell'usato nella Svizzera tedesca. <a href="http://rizzoli.rcslibri.corriere.it/rizzoli/autore/baricco_alessandro.html">Uno dei due è Seta, Alessandro Baricco, edito da Rizzoli.</a> Un libricino che si legge in poche ore.<br />Ho trovato dei commenti discordanti su questo libro, in internet. C'è chi lo ha amato fin dalle prime righe e chi lo considera un romanzetto rosa e anche un po' spinto.<br />A me, personalmente, è piaciuto molto: mi stuzzica il modo di scrivere di Baricco in questo libro (forse scrive così sempre, ma io devo ancora scoprirlo) con pause forzate tra parole, ripetizioni di parti, una terminologia ricercata seppur semplice...come se ogni parola - fin la più banale - fosse stata scelta con cura e intenzione, senza lasciare nulla al fluire casuale delle parole. Mi è piaciuta anche la storia dietro la quale non vedo nessun tipo di pornografia, come invece è stato scritto da qualcuno, ma semplicemente vedo la forza della passione. Passione non come elemento di un romanzetto rosa, ma come ciò che fa vivere anziché sopravvivere. Mi piace il ruolo di ogni personaggio, compreso quello della moglie di Hervé Joncour, fondamentale per l'esito della storia.<br />Splendido anche il ruolo della stessa seta, leggera e sensuale e del lontano Giappone.<br />Tanto da leggere, in poche parole scritte.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-84681807226696975392009-07-27T10:21:00.003+02:002009-08-06T16:55:52.131+02:00"Frontiere e oltre", II Edizione Premio Fogazzaro<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5AM0FrkUvX70Ktzmql2kRnvumIU_4_QVCItmEcV9UNje2NI0nTOVQtJftO6GEcZ9wBKNiPQjqd0OjmPBxlVdqwDPdGXu-2EXRXuWSZH9ATgeikPmVE8cd-NThGd4t0J71lz3rNOmmD4j9/s1600-h/197.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5AM0FrkUvX70Ktzmql2kRnvumIU_4_QVCItmEcV9UNje2NI0nTOVQtJftO6GEcZ9wBKNiPQjqd0OjmPBxlVdqwDPdGXu-2EXRXuWSZH9ATgeikPmVE8cd-NThGd4t0J71lz3rNOmmD4j9/s320/197.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5363053666471387762" /></a><br />È appena uscita la raccolta dei racconti vincitori e finalisti della seconda edizione del <a href="http://www.premioantoniofogazzaro.it/index.html">Premio Antonio Fogazzaro</a> 2009: <a href="http://www.newpressedizioni.com/libri/205/premio-antonio-fogazzaro-2009">"Frontiere e oltre", NEW PRESS Como</a><br /><br />Anche quest'anno il racconto che ho inviato è stato segnalato dalla giuria e pubblicato tra i racconti finalisti: pagina 84, "Fatemi uscire" di Patrizia Poloni.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-55128652071625895962009-06-10T09:55:00.005+02:002009-06-10T10:36:48.900+02:00Q.P.G.A. di Claudio Baglioni<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Do2OTjXv9NXQYscu6OcLASSnUNC3Yn6uN4-ORat588dHkBK6VdudGE53Hh-I2AOkAwYUUArgbZAD3GF4F_RzopjBR0slStfi836aXAZgczxbAdS1FtfKk14mzxhfch_9BM7UoXOfM30n/s1600-h/Cover_GRA.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 207px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Do2OTjXv9NXQYscu6OcLASSnUNC3Yn6uN4-ORat588dHkBK6VdudGE53Hh-I2AOkAwYUUArgbZAD3GF4F_RzopjBR0slStfi836aXAZgczxbAdS1FtfKk14mzxhfch_9BM7UoXOfM30n/s320/Cover_GRA.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5345605596255066338" /></a><br />Tempo fa, facendo zapping con il telecomando, sono finita su "Che tempo fa" e ho trovato Fabio Fazio che intervistava Claudio Baglioni sul suo primo romanzo <a href="http://www.librimondadori.it/web/mondadori/scheda-libro?isbn=978880458363&autoreUUID=08669a30-1055-11de-ae0d-6b5bb990b687">Q.P.G.A., Mondadori</a>.<br />L'intervista mi ha incuriosito, così, appena ho avuto l'occasione, ho acquistato il libro convinta di avere tra le mani una magia.<br />Ebbene, la delusione si sarebbe presto manifestata.<br />Non sono una fan di Baglioni - questo lo devo premettere - nel senso che non ho mai comperato un suo disco quindi non conoscevo la storia di Questo piccolo grande amore già raccontata nel disco del 1972 e tantomeno ero in grado di fare paragoni e relative somme e sottrazioni. Ho semplicemente letto il libro come se leggessi un nuovo libro di un qualsiasi autore. Se la storia a una più o meno quarantenne può far venire in bocca il gusto nostalgico per l'adolescenza e il primo amore amplificando ricordi propri, lo stile narrativo assieme a certi passaggi invece annoia. O almeno annoia me. A tratti c'è una presenza di punti forzatamente da intellettualoidi, a tratti invece sembra di leggere un romanzetto rosa stile Harmony.<br />Cosa proprio non mi è piaciuto? Un esempio per tutti: la descrizione del primo rapporto sessuale. Baglioni ha voluto rendere magico il momento, descrivendolo con parole poetiche senza mai dire chiaramente cosa Andrea e Giulia stessero facendo. Idea carina, con il parallelismo del temporale, del mare, della pioggia. Ma alla fine davvero tutto eccessivo. Poesia estremizzata. Parole che si contorcono intellettualizzando i sentimenti.<br />Faccio fatica a comprendere: ho avuto l'impressione che il libro (così come il film, immagino) sia rivolto a un pubblico stile pubblico di Moccia...ma allora certe parti sono decisamente fuori luogo per quel pubblico. Viceversa ho pensato che il pubblico volesse essere quello degli adulti, magari anche discretamente acculturati, ma allora di nuovo questo pubblico non comprenderà certe altre parti. Non so, ho l'impressione che manchi di equilibrio Q.P.G.A. <br />Quello che certo non manca è la gigantesca macchina dello spettacolo e della spettacolarità: un film, un libro, un concerto evento, un nuovo disco...ingranaggio tritasoldi. <br />Mah...a volte, come dice Vasco Rossi in una sua canzone, BASTA POCO...Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-30783300927772490492009-05-04T17:26:00.009+02:002009-05-05T10:12:45.777+02:00Il Grande Fratello in "1984" di George Orwell<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDqnZyOLSulQoYpfa_yn5FJ3ofIfUQk6Uwf9piB4IeDGi67hoLMUdXA1DjD8TUk15MzYq4Z1hbF_EQ07eMs9Tuoe-FWxQgpzQY8HM7qE0_JUGVIHd9E6HJQvEBg___emhdoOjKIaFtqiSX/s1600-h/1984-Big-Brother.jpg"><img style="float:right; margin:0 0 10px 10px;cursor:pointer; cursor:hand;width: 140px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDqnZyOLSulQoYpfa_yn5FJ3ofIfUQk6Uwf9piB4IeDGi67hoLMUdXA1DjD8TUk15MzYq4Z1hbF_EQ07eMs9Tuoe-FWxQgpzQY8HM7qE0_JUGVIHd9E6HJQvEBg___emhdoOjKIaFtqiSX/s200/1984-Big-Brother.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332006973620515794" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm8ZFiL5-V4LtaKueL2Y6PTlceaOJoCXpbNyYDcFg7pN3KWV1kYJDaKwfCZYrQxBg6T85VWR54cmVxaCAyDsjRYr3tyle9g89eQj2k8u727YJWYLu2Q_kuqsjqLwCaJwD8GDWVEheT8NrN/s1600-h/Cover_GRA.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 130px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm8ZFiL5-V4LtaKueL2Y6PTlceaOJoCXpbNyYDcFg7pN3KWV1kYJDaKwfCZYrQxBg6T85VWR54cmVxaCAyDsjRYr3tyle9g89eQj2k8u727YJWYLu2Q_kuqsjqLwCaJwD8GDWVEheT8NrN/s200/Cover_GRA.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5332006255802989266" /></a><br />Non avevo ancora letto <a href="http://www.librimondadori.it/web/mondadori/scheda-libro?isbn=978880450745&autoreUUID=d3912ac0-9ea9-11dc-9517-454a8637094f">"1984" di George Orwell, Mondadori Editore</a>, l'ho fatto di recente, in un paio di giorni. <br />Che dire? Tanto avevo sentito parlare del Grande Fratello orwelliano, quindi che fosse stato scritto nel 1948 proiettando la storia al futuro già lo sapevo.<br />È altrettanto chiaro che con 1984 Orwell non volesse fare la Cassandra della storia, né chi lo legge deve andare a ricercare ciò che davvero è accaduto oppure no. <br />Un classico moderno che vale la pena leggere, non fosse altro anche solo per toccare con mano a che punto possa arrivare la fantasia umana...Perché, senza perdere mai di vista l'anno in cui è stato scritto, ci si trova di fronte un testo che ha superato la fantasia stessa planando e atterrando sopra alla realtà.<br />È un libro davvero inquietante in cui l'essere umano non esiste più se non nella sua forma fisica. Niente libertà se non la libertà di seguire il partito.<br />È impossibile pensare che le scelte letterarie di Orwell non siano state profondamente influenzato dall'epoca in cui aveva vissuto e viveva: la dittatura fa da padrone del testo. Da qualche parte ho letto che in 1984 non c'è violenza fisica, ma solo psicologica? Davvero??? E le torture fisiche cui sono sottoposti i traditori, compreso Winston, dove le ha dimenticate quel giornalista?<br />Terribile violenza, fisica e psichica.<br />Ci sono dei passi che ho messo in discussione...perché mai Winston scrive 2+2=5? Ha davvero ceduto? Poi ho scoperto che in una diversa stesura Orwell decide che Wiston lasci in sospeso la somma...Una speranza? Forse mi sarebbe piaciuto di più un finale simile. Invece, purtroppo, la società di Orwell non lascia via di scampo...nemmeno nei prolet che erano la mia speranza, oltre che quella di Winston.<br />Angosciante davvero questo Grande Fratello, che poco ha a che vedere con il moderno Grande Fratello se non per ciò che riguarda le telecamere nascoste... O invece la scelta del titolo della Endemol vuol solo dirci che i protagonisti del GF9 (e di tutti i precedenti) sono completamente manovrati e assuefatti al loro Grande Fratello?<br />In ogni caso: un incubo.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-46913788329897700352009-04-07T15:13:00.008+02:002009-04-07T15:51:39.698+02:00Passaggio in ombra: capolavoro della scomparsa Mariateresa Di Lascia<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJKAc40-WQY1tZKVgT9JmwpfcCEEFT913VkgGJZrF8vjPxhbXgv3qs799CllTDo-Y-urdZPqQ53RZrQ8LJloSbBAeDYNLOePZCn0CuDUVH7uc26bzapY4lUsf9FR6fOW6sBPSIai5Me7Bq/s1600-h/673903.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 141px; height: 220px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJKAc40-WQY1tZKVgT9JmwpfcCEEFT913VkgGJZrF8vjPxhbXgv3qs799CllTDo-Y-urdZPqQ53RZrQ8LJloSbBAeDYNLOePZCn0CuDUVH7uc26bzapY4lUsf9FR6fOW6sBPSIai5Me7Bq/s400/673903.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5321937085995835090" /></a><br /><br />Una delle cose che più amo fare è gironzolare per i mercatini delle pulci o per i <em>Brockenhaus</em>, capannoni o vecchie case pieni zeppi di cose usate. Guardo, tocco, annuso quasi tutto. A volte compro, ma non spesso.<br />In uno dei miei giri per <em>Brocki</em> svizzeri mi sono imbatutta in un libro in italiano. A differenza di libri in altre lingue (francese, spagnolo, inglese) non capita spesso di trovare libri in italiano. Mi direte forse che gli italiani all'estero si tengono ben stretti i loro libri, ma haimé non è così: gli emigrati italiani non leggono molto, tutti qui.<br /><a href="http://www.lafeltrinelli.it/products/9788807814204/Passaggio_in_ombra/Di_Lascia_Maria_Teresa.html?aut=213723&cat1=1">"Passaggio in ombra" di Maria Teresa Di Lasica</a>: ho preso il libro tra le mani e ho letto il risvolto di copertina che riporto qui visto che il sito della Feltrinelli non dedica che una scarna riga a questo libro, credo ormai introvabile:<br />"Solitario come un'autobiografia e corale come una saga familiare, questo romanzo potente ma delicatissimo riesce a raccontare l'intreccio complesso di storie che costituiscono una comunità attraverso lo sguardo di una donna che rivisita nella memoria le fasi della propria crescita. Alcune figure di parenti sono memorabili, così come indimenticabile resterà l'immagine di un Sud tanto avvolgente e aspro, quanto vitale e dolce.<br />La densità della storia narrata, le sue stratificazioni, la ricchezza psicologica delle descrizioni mescolata alla forza dell'azione, fanno di questo esordio un caso limite. La scrittura, sospinta da una sua arcana necessità interna, ha una trasparenza formidabile. Si tratta di un'opera irripetibile che ci consegna innanzitutto un personaggio femminile - Chiara - che nel momento di arrendersi alla fatica di vivere trova la forza e l'orgoglio di raccontare la vita".<br /><br />Inutile dire che già a metà pagina avevo deciso di comperare il libro.<br />Un libro impegnativo, dotto, pieno, profondo, completo. Un libro che non poteva essere scritto in nessun altro modo. <br />Mi sono più volte chiesta se la tristezza e l'angoscia della protagonista Chiara fossero in qualche modo autobiografiche: Maria Teresa (o Mariateresa, non ho ancora capito bene) è morta per malattia prima che il romanzo uscisse rendendo questo il suo primo e unico libro. Ogni parola del libro mi sono sembrate davvero la chiosa ad una vita vera, quella dell'autrice.<br /><br />Bello, bello, bello. Non serve scrivere altro.<br /><br />Come ho detto sopra non credo sia semplice trovare questo volume, benché abbia vinto il Premio Strega nel 1995. Ho visto, però, che lo si trova <a href="http://books.google.com/books?id=Z5qXY7bem0oC&dq=mariateresa+di+lascia+passaggio+in+ombra&printsec=frontcover&source=bl&ots=pS7yGoOfzF&sig=pSppDV5wWU-21_UyhocHnZCcSTk&hl=it&ei=LlfbSYTYMsmOsAbBzPTUCA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1">da leggere online</a>, per chi a differenza di me non è dipendente dall'odore dei libri.<br /><br />Ringrazio vivamente chi lo ha abbandonato in un <em>Brocki</em> e ha così permesso che fosse mio per sempre.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-28659107001007339642009-04-01T11:59:00.009+02:002009-04-06T16:21:45.736+02:00Baby à porter dell'irlandese Sinead Moriarty<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3adK1Md9hYSs21mDsJ5CXhM0H1ubt1rlbkHGqtAFjs9A89X5ua1K9m4OFL6L7xJI2NAhWHy9e4wwcrEH12AhvYCmCDsCzkWgifAUkb3Xem7vyT5cBS-mWsQDMmdQIrDJ2gJrwhBFaDEZX/s1600-h/8882749908.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 124px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3adK1Md9hYSs21mDsJ5CXhM0H1ubt1rlbkHGqtAFjs9A89X5ua1K9m4OFL6L7xJI2NAhWHy9e4wwcrEH12AhvYCmCDsCzkWgifAUkb3Xem7vyT5cBS-mWsQDMmdQIrDJ2gJrwhBFaDEZX/s200/8882749908.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5319662213465657890" /></a><br />Di tanto in tanto mi piace abbandonare le solite letture impegnate e rilassarmi con qualche storiella leggera. Ho così scelto <a href="http://www.sperling.it/scheda/978882003667">Baby à porter</a> dell'irlandese Sinead Moriarty, Sperling & Kupfer.<br />Ultimamente si parla molto dei giovani scrittori iralndesi, talenti per molte case editrici. Amando io profondamente l'Irlanda, non posso che esserne felice.<br />Allora, mi sono detta, vediamo come scrive questa dublinese.<br /><br />A parte il fatto che si torna sempre allo stesso discorso: traduzione. Quanto peggiora o migliora un testo una traduzione? Purtroppo non sono in grado di leggere i testi in inglese, per cui il mio commento è fatto sulla versione italiana...che, oltre ad essere piena di refusi orrendi, non mi è piaciuta affatto. <br />È vero, si tratta di un libro leggero quindi inutile aspettarsi chissà quale stile...Ma poi siamo sicuri che sia proprio così e che invece la scrittrice non volesse piuttosto parlarci di qualcosa di molto serio - la procreazione - magari in modo ironico...senza successo, però? Se l'intento c'era, andava affrontato in maniera diversa.<br />Parti ripetitive, noiose pagine con termini e procedure mediche che, saranno pur corrette, ma da un libro di questo genere ci si aspetta anche che siano sbagliate. In poche parole, se volessi informarmi sui metodi di fecondazione, cercherei altrove. Se invece volessi leggere qualcosa di piacevole e allegro, cercherei comunque altrove.<br />Mi immaginavo una storiella stile I love Shopping di Sophie Kinsella, leggerissima, ironica e veloce da leggere... Sì, che alla fine è uguale alle altre storielle di genere, ma se apri una scatola di cioccolatini e poi una seconda e una terza, sai bene cosa ci trovi dentro.<br /><br />La storia di Emma, la protagonista del romanzo, alla ricerca di una gravidanza si trascina per capitoli intrecciandosi con le storie delle amiche. Lungo, lungo, lungo. Interminabilmente lungo per dire il NULLA. Già, perché alla fine nessuna delle storie vede una conclusione logica nel narrato. Emma stessa che per tutto il libro si intestardisce ossessionando se stessa e chiunque le stia accanto, perché farle prendere una decisione importante in mezza pagina, dopo una pseudo commozione cerebrale?<br /><br />Ma quello che più mi infastidisce è pensare che in questo libro si presenti una donna isterica perché a 32/33 anni non riesce ad avere figli, seppure perfettamente sana e feconda, così isterica da andare a Lourdes e da fare diverse terapie ormonali sconsigliate anche dai medici, lamentosa e insopportabile di fronte comunque alla possibilità concreta di rimanere in cinta prima o poi. Non si ha un minimo di rispetto per tutte quelle donne che invece hanno ricevuto la conferma di essere infeconde e che possono dimenticare di avere un figlio loro.<br /><br />Insomma: se siete donne e volete farvi del male, leggete questo libro. Se siete uomini, non credo che arriverete al secondo capitolo. Aspetto i vostri commenti!Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-56430382579665666312009-01-09T10:32:00.009+01:002009-03-23T19:09:38.032+01:00Conosciamo Paola Mastrocola e Una barca nel bosco<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYjG5Pa6IlJnHqS3qTUcNm03_OvpCcHU7nIAVUEDLK3_mfpZsx4cMYQmgvVcofo9XoHvZFKKUmfsp6qzTNTmE0buAi_hRyHlckGxYmU-kJ8fpKxLN2sGxOwAlIlnqLz9T718UFAcWRJ0x9/s1600-h/mastr.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 128px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYjG5Pa6IlJnHqS3qTUcNm03_OvpCcHU7nIAVUEDLK3_mfpZsx4cMYQmgvVcofo9XoHvZFKKUmfsp6qzTNTmE0buAi_hRyHlckGxYmU-kJ8fpKxLN2sGxOwAlIlnqLz9T718UFAcWRJ0x9/s200/mastr.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5289233676666840754" /></a><br /><br /><br />Finalmente ho trovato il tempo di dedicarmi ad un libro di Paola Mastrocola: <a href="http://www.guanda.it/scheda.asp?editore=Guanda&idlibro=1887">Una barca nel bosco, edizioni Guanda.</a><br />Il testo è scritto in modo semplice almeno fin quasi alla fine del racconto, l'io narrante è infatti un adolescente - Gaspare - emigrato dal Sud a Torino per frequentare il Liceo. Nella nuova città si troverà come un pesce fuor d'acqua - una barca in un bosco, appunto. I primi 3/4 del libro, incentrati sugli sforzi di integrazione di Gaspare, si presentano realistici e surreali insieme...o forse surreali solo per noi adulti. Perché riflettendoci un po' su, chi da adolescente non si è mai sentito fuori posto? Oggi, poi, nell'odierna società giovanile, la continua ricerca di appartenenza al branco mi sembra molto più forte che ai miei tempi. Per cui non credo sia giusto definire assurda la storia di Gaspare, così come fatto da molti. <br />O meglio, non è per nulla assurda nella ironica drammaticità della prima parte del libro.<br />Dove il testo crolla invece nell'assurdo e perde di forza, lasciando il lettore (in questo caso io) disinteressato, è nell'ultima parte: cambiano il linguaggio e il ritmo narrativo: troppo veloce rispetto al racconto dei primi anni di Liceo, ci presenta un Gaspare adulto, per nulla realistico, anzi troppo "fantastico", tanto che mi viene da chiedermi: Paola Mastrocola voleva raccontarci una favola? Ma allora manca di coerenza nella prima parte del libro, dove non ci leggo alcuna favola.<br />Peccato.<br />Se posso esprimere la mia modesta e personale opinione per questo testo ci voleva un buon editor che tenesse per mano la Mastrocola nell'ultima parte del libro. Per tutto il resto, invece, il lavoro mi è sembrato straordinario.<br />Un'ultima cosa: se leggete qua e là i commenti di noi umili lettori, troverete molte voci che non hanno amato questo libro...eppure Una barca nel bosco ha vinto il <a href="http://www.premiocampiello.org/">Premio Campiello</a> 2004. Qualche domanda sorge spontanea...Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-21861318731458074442009-01-08T10:07:00.004+01:002009-01-08T11:06:18.814+01:00DURANTE di Andrea De Carlo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxvRQghqAzWa91sl4Ayq66m_ToDO9p7CWlUeZusBPqkyI_L7zNIkaiUKrSy_zRMmB5IOzFRfOI-D585DAJrcumg6vOxwYmYdwpkSTZeytTAvU8RzEHLB-hbBRo68lg8EleapXTyZ1rPIBw/s1600-h/durante.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 142px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxvRQghqAzWa91sl4Ayq66m_ToDO9p7CWlUeZusBPqkyI_L7zNIkaiUKrSy_zRMmB5IOzFRfOI-D585DAJrcumg6vOxwYmYdwpkSTZeytTAvU8RzEHLB-hbBRo68lg8EleapXTyZ1rPIBw/s200/durante.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5288861145081239442" /></a><br /><br /><br />Andrea De Carlo è un autore che ho seguito molto: consigliatomi per caso da un'amica, è poi entrato di prepotenza nella Hit delle mie letture. Perché cominciare una recensione in questo modo? Credo sia la voglia di sputare subito fuori l'amaro in bocca che ultimamente mi lasciano in bocca i libri di De Carlo. Se all'inizio i suoi testi mi lasciavano in bocca un senso di magia perché la vita è qualcosa di magico di per sé - ma quando De Carlo racconta i suoi personaggi e i suoi luoghi lo diventa ancora di più - adesso proprio mi sono stancata di leggere storie che con nomi e lavori diversi, con colori e profumi diversi (ma poi forse nemmeno tanto diversi) si ripetono all'infinito lungo lo stesso identico filo conduttore. <br />Eppure è vero che un pittore si conosce dallo stile delle pennellate, un cuoco dal sapore delle spezie, uno stilista dal colore delle stoffe...ma qualcosa di nuovo nei loro lavori c'è sempre: un paesaggio, un prodotto di stagione o una linea morbida anziché attillata.<br />Sogno da tempo di leggere un libro di De Carlo, nuovo, travolgente, stupefacente...completamente diverso da tutti gli altri, sotto ogni profilo.<br /><br />E così, non avendo più letto testi di De Carlo, mi sono detta che forse quest'ultima novità potesse essere una novità: <a href="http://bompiani.rcslibri.corriere.it/bompiani/libro/6103_durante_de_carlo.html">Durante, Andrea De Carlo, Edizioni Bompiani.</a><br /><br />Pietro, l'io narrante (che ha la stessa voce e lo stesso profilo di tutti gli altri io narranti di De Carlo) vive tra le colline marchigiane (più o meno gli stessi luoghi più o meno già visti) con la sua ragazza austriaca in solitudine lavorio senza obblighi o confini...O almeno così credono di vivere (hoibò...son convinta di aver già letto qualcosa di simile...) finché giunge tra loro DURANTE, l'uomo perfetto, calmo, irriverente ma riverente, che monta a cavallo e vola via come il vento, ignorante di ogni regola, bello da far paura persino al cane di Pietro e che fa crollare letteralmente ai suoi piedi ogni donna che incontra, ma anche molti uomini, compreso il nostro Pietro. <br />Per poi scoprire che Durante così perfetto non lo è...o almeno, PER ME non lo è affatto (nonostante l'Autore, in <a href="http://blog.panorama.it/libri/2008/05/02/andrea-de-carlo-racconta-il-suo-durante-uomo-senza-regole-che-non-sa-mentire/">un'intervista</a> l'abbia definito un ideale, ibrido dell'autore stesso e del meglio di tante altre cose).<br /><br />Come poter cadere ai piedi di un uomo tanto egocentrico? Come non indignarsi davanti al suo modo di scappare? Di lasciare vite, Sue Vite, sparse qua e là senza amore? E poi, vogliamo considerare gli innumerevoli limiti che ha nei confronti delle donne?...Altro che cadere ai suoi piedi, fuggire bisogna!<br />Andrea De Carlo avrà voluto esaltare o demonizzare il suo personaggio?<br />Nel primo caso per quando mi riguarda non ci è riuscito; se invece lo voleva demonizzare, beh, allora ci è riuscito bene.<br /><br />Consiglio Durante a chi non ha mai letto De Carlo: leggendolo si può fare un'idea precisa del suo modo di scrivere, senza doversi leggere tutto.<br />Chi già conosce De Carlo, sa cosa sta per leggere. PUNTO.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-77009116407162600202008-11-10T13:05:00.004+01:002008-11-11T23:46:35.097+01:00"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte" di Mark Haddon<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdxKkaMucxVG7PmugfVu1uDHpOlBB9wV5VT7es4qbErae_ICVSkzABNmhx-qZYV2Q8tpgxJwSC4TYkQtPVd90vQ5Ti5Rd1pJMq4GJiu7ZJFvHPsbjmSqNDZh-etUzm38lhS2hDdV_OKjGO/s1600-h/einaudi.gif"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 125px; height: 192px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdxKkaMucxVG7PmugfVu1uDHpOlBB9wV5VT7es4qbErae_ICVSkzABNmhx-qZYV2Q8tpgxJwSC4TYkQtPVd90vQ5Ti5Rd1pJMq4GJiu7ZJFvHPsbjmSqNDZh-etUzm38lhS2hDdV_OKjGO/s400/einaudi.gif" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5267000099911029138" /></a><br /><br /><strong><a href="http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880617659&ed=87">Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte</a></strong> di Mark Haddon, Einaudi, è stato da molti recensito come un giallo. Per me non è così: forse il pretesto da cui parte il racconto di Christopher - il protagonista del libro - può essere relegato tra i temi caratteristici di un giallo (l'indagine sulla morte del cane ucciso a mezzanotte), ma dal mio punto di vista questo testo racchiude in sé ben altro. Profondità introspettiva di un mondo diverso dal "normale" con realismo crudo e sensibilità accesa ci fanno imparare a conoscere e poi amare Christopher, con tutte le sue manie, paure o abitudini che di tanto in tanto riconosciamo anche nostre seppur "normali" e così diversi da un ragazzo affetto da autismo.<br /><br />Un libro che si legge tutto d'un fiato e non per scoprire chi ha ucciso il cane a mezzanotte, ma per avvicinarsi a Christopher e capire quanto il ragazzo sia in grado di superare i suoi limiti pur di raggiungere lo scopo, che già da prima di metà libro non è più scoprire l'assassino.<br />Arrivata alla fine, avrei voluto ricominciare dall'inizio perché Christopher è un ragazzo dal quale non vorresti staccarti mai.<br />Un libro che fa riflettere sulla diversità, ma che fa anche sorridere molto.<br />Solo una domanda mi martella nella testa: quanto Haddon è attendibile? Voglio dire, le sue parole sarebbero davvero anche le parole di un ragazzo con la sindrome di Asperger? O la fantasia limita la realtà?<br /><br />Chi ama la matematica ha un motivo in più per leggere "Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte": un problema da risolvere in appendice, che per me è assolutamente irraggiungibile visti i miei limiti in materia!Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-70940232012502931432008-10-05T17:25:00.007+02:002008-10-06T12:55:49.499+02:00Il libraio di Selinunte di Roberto Vecchioni<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcKDuBxr3OCmSM7RHhZJh77NLbHbuXprob3zpQEsmFokZzilYqIUgZqE11tYNGkeLdN2Ch3sOyKs-6Sk1zT2JL1CKFi68hrg9_fuyQkx5wELWIjHb0t36xK3pTcAB5H1u-Px2PeXTqAp4C/s1600-h/product-275863.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcKDuBxr3OCmSM7RHhZJh77NLbHbuXprob3zpQEsmFokZzilYqIUgZqE11tYNGkeLdN2Ch3sOyKs-6Sk1zT2JL1CKFi68hrg9_fuyQkx5wELWIjHb0t36xK3pTcAB5H1u-Px2PeXTqAp4C/s400/product-275863.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5253705539765666578" /></a><br /><br /><br /><br />Questo è un libro che ho letto già da un po', ma che porto nel cuore indissolubilmente: <a href="http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880616739&ed=87">Il libraio di Selinunte, Roberto Vecchioni, Einaudi</a>.<br />Le ragioni di questo mio attaccamento sono più di una: da una parte la profonda ammirazione che ho per l'autore del testo, Roberto Vecchioni, che starei ad ascoltare per ore ed ore (e non mi riferisco solo alle sue canzoni) incantata ed estasiata, al punto di non essere nemmeno in grado di stringergli la mano e ringraziarlo quando me lo trovo davanti (ma questa è un'altra storia). Dall'altra parte amo il testo nel suo contenuto: breve ed efficace nell'esaltazione delle parole, anzi, scriverei Parole con la P maiuscola. Le Parole...che mondo sarebbe il nostro se non esistessero le Parole? Cosa sarebbe di noi? Cosa dei nostri sentimenti? Ma esisterebbero, poi, i sentimenti? Il Libraio di Selinunte che non vende i libri (ancora una volta un romanzo con protagonisti i miei amati libri!), ma li legge ad alta voce per coloro che hanno voglia di ascoltarli: solo un ragazzino capisce il significato e l'importanza di questa strana libreria e tutte le sere sgattaiola via dal suo letto per ascoltare di nascosto la voce del vecchio libraio.<br />Un paese magico, una favola magica...attenzione alle Parole...guai se all'improvviso volassero via!<br />Per non sprecare Parole vorrei farvi ascoltare la canzone Il libraio di Selinunte di Vecchioni. Non sono riuscita a inserirla nella mia Playlist, ma potete sentirla grazie ad un video di itaca.dgl <br />Eccolo:<br /><a href="http://video.libero.it/app/play?id=0ecb7534e8199bf6e4d7410109d678a2">IL LIBRAIO DI SELINUNTE</a><br />Così di notte quando tutto era silenzio nella strada,<br />io scavalcavo la finestra <br />e camminavo con le scarpe in mano,<br />e mi infilavo nella luce fioca della sua bottega<br />per sentire la voce di quel piccolo uomo.<br /><br />Così di notte in quella stanza<br />dove mi dimenticavo il tempo,<br />io stavo ad ascoltarlo di nascosto <br />mentre lui leggeva<br />parole di romanzi e versi come cose da toccare<br />e al frusciare di pagine mi sentivo volare...<br /><br />E le parole come musica di seta<br />mi prendevano per mano,<br />e mi portavano lontano dove il cuore<br />non si sente più lontano:<br />dentro le immagini, nei libri e nella pelle<br />di chi aveva già vissuto cose tanto uguali a me,<br />nella follia d'essere uomo e nelle stelle<br />per andare oltre il dolore più inguaribile che c'è;<br />e le parole si riempivano d'amore,<br />le sue parole diventavano d'amore,<br />le sue parole diventavano l'amore...<br /><br />Così la notte quando gli incendiarono la casa,<br />e la gente rideva e diceva che era finalmente ora,<br />capii che c'è davvero una diversità infinita<br />tra imparare a vivere e imparare la vita;<br /><br />guardavo il pifferaio che si portava dietro le parole<br />e se le trascinava nella luce bianca della luna:<br />non si voltò, non si voltò neanche a salutare,<br />se le prese su tutte e le gettò nel mare...<br /><br />E le parole del libraio da quella sera<br />se ne andarono per sempre<br />e mi lasciarono con gli occhi di un bambino<br />che non può sognare più.<br />Tutte le notti torno con le scarpe in mano<br />per vedere se da qualche parte le riporterai;<br />di giorno provo a ricordarmele ma invano,<br />troppi uomini non cambiano <br />e non cambieranno mai:<br />parlano tutti ma non dicono parole,<br />le loro cose non diventano parole,<br />mi manchi tu, mi mancano le tue parole...<br /><br />Ma ci son sere che scendendo verso il mare<br />mi sembra come di sentirti, e non ti vedo;<br />ma se mi illudo che sia ancora tutto vero<br />quasi ci credo.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-12122396509137879682008-09-19T09:53:00.005+02:002008-09-19T23:52:11.931+02:00Nove racconti dall’ „Odore di treno“<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQuk2hbHod_VxKjFHnM3vrkuMm04G7d3T3XA0KYECtMNQX6UXWHYRAnXjFogROGB0LpUqc4Y850qgL9hJhAYDAQB_NQirUtgqrZuxwV6wZa3weRULvqGHQG2u6p76rTo-TuaAs9s-aHfNd/s1600-h/odoreditreno.JPG"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjQuk2hbHod_VxKjFHnM3vrkuMm04G7d3T3XA0KYECtMNQX6UXWHYRAnXjFogROGB0LpUqc4Y850qgL9hJhAYDAQB_NQirUtgqrZuxwV6wZa3weRULvqGHQG2u6p76rTo-TuaAs9s-aHfNd/s200/odoreditreno.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5247638071735669474" /></a><br />Oggi per la prima volta pubblico una recensione non mia, ma di una giornalista (c.c.) del settimanale <a href="http://www.laprovinciadisondrio.it/">La Provincia di Sondrio</a>. Parla del mio "Odore di treno".<br /><br />(c.c.) – Sono incontri casuali durante il viaggio. Tratta lunga o breve che sia, la carrozza dà modo di incrociare volti. Conoscere persone, imbattersi in storie di tutti i tipi. Ogni giorno una nuova avventura, che non solo occasione per incontrare viaggiatori, ascoltare – magari nolenti – dialoghi, litigi, parole d’amore o d’affetto, ma anche per attivare il meccanismo della memoria e del ricordo.<br />“Odore di treno”, il lavoro d’esordio di Patrizia Poloni attua questa forma di trasferimento di vissuti ed emozioni. Nata a Tirano nel 1970, trasferitasi dal 1999 a Winterthur in Svizzera dove vive e lavora come giornalista, Poloni è cresciuta sui treni. Quelli che la portavano a scuola a Sondrio, quelli che la portavano all’Università e poi quelli che le hanno fatto fare la spola fra la Svizzera e l’Italia. Senza contare che fin da piccola il treno ha fatto parte della sua vita, visto che il papà era ferroviere. «Treni che puzzano di urina – scrive nell’ex introduzione -, di ferro sporco, di freni consumati o che non hanno alcun odore, quasi asettici. Quante persone ho incontrato, o anche solo sfiorato, nel mio viaggio su rotaia: persone tutte diverse le une dalle altre: strane, speciali, fragili, intriganti, sole, malate dentro e fuori, persone con caratteristiche straordinarie». Alcune di queste persone sono ora le protagoniste dei nove racconti di “Odore di treno”. Nei racconti l’incontro diventa il modo per sviluppare l’intreccio su tre binari: l’incontro in sé come fatto avvenuto, la storia che si nasconde dietro alla persona intravista o con cui si è scambiata qualche parola e, infine, il ricordo del passato (in particolare dell’infanzia) innescato dalla situazione. Il tutto avviene con un tono colloquiale, con un linguaggio comprensibile, scorrevole e piacevole. Sono racconti che si leggono con curiosità e in cui il lettore si intravede e pensa: «Eh già, questo è successo anche a me!». C’è l’ex galeotto che inquieta Poloni, ci sono uomini sporchi, ci sono la donna senza nome e l’uomo delle borse, le lacrime di una ragazza bionda, l’arancia condivisa con una mamma e la sua silenziosa bambina. Apre il libro il racconto “Come dentro a un film” che sancisce la fine della storia d’amore (e del matrimonio) cui la scrittrice assiste, con la caduta della fede della donna. Poloni la raccoglie, la donna nega che sia sua e se ne va. Ora un piccolo sogno si è fatto strada; che «magari queste pagine finiscano nelle mani di qualcuno che mi possa aiutare a ritrovare l’uomo e la donna, splendidi come attori holliwoodiani di altri tempi, incontrati per caso o per fato alla stazione centrale di Milano, in uno dei momenti più drammatici della loro vita. Magari potessi liberarmi finalmente di quella fede d’oro, leggera, eppure pesantissimo fardello che porto sempre con me, nel mio portafogli da ormai dieci anni. E poter così cambiare il finale del mio racconto». Odore di treno, Patrizia Poloni, <a href="http://www.edizioni-ulivo.ch/">Edizioni Ulivo</a>, BalernaPatrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-30798232264929413092008-09-09T11:46:00.007+02:002008-09-24T12:07:17.841+02:00In compagnia di Markus Zusak e La bambina che salvava i libri...o, meglio, la bambina che rubava i libri<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9wzSFzxTskhtVbxa0YFGCSL35aHKwA446Ya1Q-phdcgR1LRxWkaZRB0_6dJ4rJmD19wAoKTas2yQMLdjDzyMbxIkHVSqh2E54meKTOFlT6RrHlKAZprAc4EpmY5CqCCi4xVO3tAVbeYDQ/s1600-h/la-bambina-che-salvava-i-libri.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9wzSFzxTskhtVbxa0YFGCSL35aHKwA446Ya1Q-phdcgR1LRxWkaZRB0_6dJ4rJmD19wAoKTas2yQMLdjDzyMbxIkHVSqh2E54meKTOFlT6RrHlKAZprAc4EpmY5CqCCi4xVO3tAVbeYDQ/s200/la-bambina-che-salvava-i-libri.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5243963763741665570" /></a><br /><br />Quello che ho appena finito di leggere è un libro davvero speciale, non lo si può definire in altro modo: <a href="http://www.hoepli.it/libro.asp?ty=&utm_source=blog_hoepli&utm_medium=blog&utm_content=libri&utm_campaign=BLOG&ib=9788876849435">La bambina che salvava i libri, Markus Zusak</a>, Frassinelli ambientato nella Germania nazista.<br />Un libro speciale, come speciali sono i libri per la piccola protagonista, Liesel Meminger: il suo primo libro lo raccoglie da terra durante il funerale di suo fratellino e lo conserva come un prezioso oggetto che le possa ricordare per sempre la vita che si è da poco spezzata. Liesel non sa ancora leggere, presto però, con difficoltà ma con tanto amore, imparerà a farlo e continuerà a farlo nei momenti più difficili della sua vita: per tenere lontani gli incubi che la perseguitano, per tenere lontano la malattia e la persecuzione di Max - l'ebreo nascosto in cantina - e per tenere lontane le bombe che fluttuano sopra Monaco. <br />Il libro ha una narratrice d'eccezione: la Morte che va raccogliendo anime qua e là, a volte amareggiata e compassionevole a volte sottilmente sadica, ma consapevole che quello è e sarà per sempre il suo compito.<br />La Morte ci descrive con poesia e sensibilità tutti i personaggi del libro e ne fa dei protagonisti che restano inevitabilmente nel nostro cuore: Liesel, l'amico Rudy, l'ebreo Max, quel <em>Saukerl</em> del Papà adottivo di Liesel e la madre adottiva dalla faccia di cartone; ci parla di un periodo della nostra Storia con parole soffici e pesanti al contempo, senza banalizzare gli eventi, anzi tutt'altro.<br />Un libro da non perdere per chi sa ancora commuoversi e per chi non sa più farlo.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-53223268733029574392008-08-31T18:14:00.008+02:002008-08-31T18:52:18.310+02:00Michel Faber: Il petalo cremisi e il bianco<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYQWdo5HmK1SoOfH_pBKPK2Cjcr8KLXOhom42xnuYuhqLRVg8pM0KJQNgZNszkGtn8ub4t_qmxGfE2Z_oGH7KHQ_tLIugNZ8TBRzmzxBiL2xsvopB-9hPCRGRlYDy7jljHnGWkuSAP2EjE/s1600-h/cremisi.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYQWdo5HmK1SoOfH_pBKPK2Cjcr8KLXOhom42xnuYuhqLRVg8pM0KJQNgZNszkGtn8ub4t_qmxGfE2Z_oGH7KHQ_tLIugNZ8TBRzmzxBiL2xsvopB-9hPCRGRlYDy7jljHnGWkuSAP2EjE/s200/cremisi.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5240723524600034418" /></a><br />Novecentottantotto pagine, da leggere tutte d'un fiato: <a href="http://www.einaudi.it/einaudi/ita/news/can1/5-612.jsp">Il petalo cremisi e il bianco di Michel Faber, Einaudi</a>, uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi anni. <br />Lo scrittore sostiene di aver dedicato 20 anni alla stesura del romanzo, la storia di Sugar una giovane prostituta, bella e intelligente, che vive nella Londra vittoriana di fine 800 e che ha una gran voglia di abbandonare l'orrido ambiente in cui vive.<br />Un romanzo storico visto, però, attraverso il telescopio dei nostri tempi (non si è avvolti dalla storicità perché la storia viene narrata con i ritmi e la spicologia odierna).<br />Descrizioni particolareggiate e continuo dialogo del narratore con il lettore fanno di questo libro una chicca da cui è davvero difficile staccarsi: ho trascorso notti in cui mi era impossibile posare il libro e dormire. Ci si affeziona talmente al personaggio (che poi vuol dire affezionarsi allo scrittore che in modo evidente si pone dalla parte di Sugar...Sugar è Faber, Faber è Sugar) che giunti alla fine della storia tanto accuratamente, e per nulla noiosamente, narrata si desidera che le pagine si moltiplichino o si clonino all'infinito. <br />Davvero avrei voluto tenermi Sugar sempre con me, una Sugar resa così reale e tangibile, come reali e tangibili sono i luoghi con i loro odori e chiaroscuri.<br />Fantastico, semplicemente un libro fantastico. Sono curiosa di vedere se l'autore riuscirà mai ad eguagliarsi o superarsi.<br />Intanto ho scoperto che è uscito un altro libro di Faber in cui si parla ancora dei personaggi de Il petalo cremisi e il bianco: <a href="http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880617942&ed=87">Natale in Silver Street</a>. Dovrò assolutamente procurarmelo con la speranza di non restarne delusa.<br />L'unica cosa per cui mi rammarico è non avere avuto la possibilità di leggere il testo in inglese (perché l'inglese non lo parlo), nella versione originale. Perché ho sentito dire che l'accuratezza delle descrizioni prosegue anche nella scelta del linguaggio, differente da personaggio a personaggio e specialmente evidente nei diari di Agnes; tutto questo nella traduzione non risulta così chiramente. Un vero peccato. <br />E così, ancora una volta mi pongo una domanda: quanto è importante il lavoro dei traduttori e quanto troppo poco viene loro riconosciuto il merito (o il demerito) per il loro lavoro. Eppure pur ammirando profondamente il loro lavoro sono consapevole del fatto che dietro ogni traduzione di un romanzo si perda parte del romanzo stesso.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-7979363231720516152008-08-26T10:43:00.008+02:002008-08-26T12:07:21.147+02:00Banana Yoshimoto: Giappone e Italia in Chie-Chan e io<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtH0auB-LX1h3gQqE7W4LqcKp7jqAs-ZSawpLDeycYR-4OdV9OzWeepchdIGZoAZMGBnQmUbc-zMBw9Sptp-gcdToTGN-OLsTHy8gjjIlBTw-9JlwEGNsG3MccbZoL9sVXzomAO7e9i4_c/s1600-h/banana.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtH0auB-LX1h3gQqE7W4LqcKp7jqAs-ZSawpLDeycYR-4OdV9OzWeepchdIGZoAZMGBnQmUbc-zMBw9Sptp-gcdToTGN-OLsTHy8gjjIlBTw-9JlwEGNsG3MccbZoL9sVXzomAO7e9i4_c/s320/banana.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5238751143033847474" /></a><br />Il prossimo libro di cui ho voglia di parlarvi è <a href="http://www.feltrinellieditore.it/SchedaLibro?id_volume=5001071">Chie-Chan e io di Banana Yoshimoto</a>. Ancora una volta la <a href="http://www.feltrinellieditore.it/index_html">Feltrinelli</a> pubblica la traduzione di uno dei <a href="http://www.feltrinellieditore.it/SchedaAutore?id_autore=265057">tanti libri</a> che Banana Yoshimoto scrive: la sua produzione in giapponese è davvero molto fiorente.<br />Chie-Chan e io parla della convivenza di due donne, una quarantenne e una di poco più giovane; l'una, abituata a vivere sola e a fare viaggi in Italia per lavoro, si ritrova proiettata nella sfera della maternità tanto da rinunciare persino alla propria vita affettiva. L'altra nasconde un segreto che una volta rivelato potrebbe cambiare i principi della convivenza. Se succederà oppure no lo scoprirete dalla lettura di questo libro che porta con sé i valori di amicizia, famiglia, legami affettivi, temi tanto cari a Banana Yoshimoto che per una volta si discosta, invece, dalla magia delle percezioni paranormali e in parte anche dalla drammaticità della morte che in Chie-Chan e io fa la sua comparsa sì, ma senza i soliti risvolti tipici della scrittura della Yoshimoto.<br />Un libro che sembra fatto apposta per essere tradotto per il vasto pubblico italiano: la protagonista del libro parla dell'Italia qua e là. A me pare sotto forma dei soliti stereotipi che per Banana (ma anche per molti altri, ne sono certa) fanno dell'Italia il Paese di Dante, Michelangelo, del vino e delle olive, dell'amore a prima vista e, per non tralasciare nulla, della mafia, o meglio, degli stupri e dei borseggiamenti.<br />Non mi piace quello che probabilmente per la Yoshimoto voleva essere un omaggio all'Italia. Proprio non mi piace. Insomma, dei tanti libri che ho letto della Yoshimoto, questo non è certo il migliore, ma continuerò a leggerla perché mi piace sentire in bocca quel sapore di malinconia misto a solitudine, tipico dei suoi racconti, quando ne divoro le pagine.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-28995027042789837532008-08-13T23:32:00.011+02:002008-08-26T11:26:04.664+02:00Il caso letterario di Sam Savage: Firmino<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5AEK7wzevrbTtsw6ARignqovJuP2UV87IfkZBgnFv1eS2DgUWaX3YKP9pNpSmhd8wSBdaWUjNJrEe0dopgQSTgOtnvKz3pafjDANXICNcOHt-HG9Wq92X8yPQaknqutdHTkicrifmTy61/s1600-h/copj13.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5AEK7wzevrbTtsw6ARignqovJuP2UV87IfkZBgnFv1eS2DgUWaX3YKP9pNpSmhd8wSBdaWUjNJrEe0dopgQSTgOtnvKz3pafjDANXICNcOHt-HG9Wq92X8yPQaknqutdHTkicrifmTy61/s200/copj13.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5234121141033199842" /></a><br />Ho appena finito di leggere <a href="http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catalogo/scheda.jsp?isbn=978880619258&ed=87">Firmino, di Sam Savage, Einaudi</a>.<br />Ne avevo sentito parlare ovunque, negli scorsi giorni, come di un caso letterario, assolutamente da non perdere per chi divora i libri. <br />Eh già, perché il Firmino di Sam Savage è un topo...anzi, mi si perdoni, è un ratto...che vive in una vecchia libreria e che, non riuscendo a succhiare il latte della madre, va girando e curiosando tra i libri diverandone la copertina come assaggio e poi le pagine come pasto pantagruelico. Salvo poi pentirsene quando incomincia a leggere i libri senza riuscire a scoprirne la fine perché le parole sono finite nella sua pancia. Un topo erudito che ama le Bellezze, la Danza e il Pianoforte.<br />Io, che come Firmino divoro libri, ho terminato la lettura con un po' di amaro in bocca, ma non a causa dell'inchiostro dozzinale o della carta inrancidita (li divoro sì, ma senza mordicchiarli): ancora una volta ciò che per gli altri è "caso letterario" spesso non lo è per me. <br />Con questo non voglio dire che il libro non sia bello; è stuzzicante e accattivante in molte parti; è frizzante ed erutido in altre, ma in altre ancora è stato per me piuttosto noiosetto. <br />Insomma, non è uno di quei libri che divoro tutto d'un fiato o di cui rallento la libagione per non finirlo mai, per assaporarlo ben bene, ad ogni boccone, infinitamente.Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-59931840022743965372008-08-04T12:03:00.009+02:002009-08-06T16:57:57.293+02:00Nuova Pubblicazione: Frontiere-Premio Fogazzaro, New Press, Como<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8GrLEWXuC0-no9SlNRiVqehzQh0ziTUPlgRwDC2Px1zPIU_6EokfVl_C3Kr5ng394T4o9ZDiCWqICj6mXq6s-vZriIuhJo4xAROc7NRQ-HCeH-gpnLDKM1J1mO77h96B12xrGA_JH2qZX/s1600-h/p003_1_00.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 134px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8GrLEWXuC0-no9SlNRiVqehzQh0ziTUPlgRwDC2Px1zPIU_6EokfVl_C3Kr5ng394T4o9ZDiCWqICj6mXq6s-vZriIuhJo4xAROc7NRQ-HCeH-gpnLDKM1J1mO77h96B12xrGA_JH2qZX/s200/p003_1_00.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5328358317962525506" /></a><br />Eccomi di nuovo qui con una mia nuova editoriale: dopo la pubblicazione di <a href="http://www.edizioni-ulivo.ch/libro_dettaglio.php?libro_id=295">Odore di treno</a> a ottobre 2007, lo scorso maggio ho partecipato al <a href="http://www.premioantoniofogazzaro.it/">Premio Fogazzaro</a>, neonato premio letterario nella Regione Insubrica.<br />Il mio racconto breve "Punti di vista" si è piazzato tra i dieci finalisti del Premio per cui è stato pubblicato nel volume <a href="http://www.google.com/search?hl=it&rls=com.microsoft:en-US&q=casa+editrice+new+press&start=10&sa=N">Frontiere, Premio Fogazzaro</a>, New Press, Como. Buona lettura!Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2396081795367166951.post-23017533424410168822007-10-29T18:13:00.018+01:002008-08-26T11:26:26.763+02:00<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7_je91k7qU0JtYUS8h_4jrwnDJzVCqUJE65_tN6nmATXOEkxirSatlJ1JuxNMmI5FjFU1M2SwG3JStakkQLtOImMsVAkC6Wpp0czwX9uPDnvH22Dy8oIdqtFwVYdXNNIRIK9u5RRR5obD/s1600-h/DSC00286.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5126815171326280978" style="FLOAT: left; MARGIN: 0px 10px 10px 0px; CURSOR: hand" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7_je91k7qU0JtYUS8h_4jrwnDJzVCqUJE65_tN6nmATXOEkxirSatlJ1JuxNMmI5FjFU1M2SwG3JStakkQLtOImMsVAkC6Wpp0czwX9uPDnvH22Dy8oIdqtFwVYdXNNIRIK9u5RRR5obD/s320/DSC00286.JPG" border="0" /></a><br /><div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDZZwmnr50RLfhiHMUA5UUubaUu5mtviQV_AfpiEKqsOcCJnzbg6QeybCkvB2waFEoP6RmUvffR_jRoGz-7LKdWG0-dqsqOP8dVgRQgPDaMc_1-khtr60tRQhGAQRZkamLIJpd3ixOOz1r/s1600-h/DSC00286.JPG"></a><br /><br /><div><strong><span style="font-family:arial;">Sogna, ragazza sogna…come dice Roberto Vecchioni</span></strong><br /><span style="font-family:arial;">Un anno fa in questi giorni aveva inizio il mio grande sogno: io, Patrizia Poloni, chiudevo in una busta A4 il mio manoscritto <a href="http://www.edizioni-ulivo.ch/libro_dettaglio.php?libro_id=295">Odore di treno</a> e lo spedivo alla casa editrice </span><a href="http://www.edizioni-ulivo.ch/"><span style="font-family:arial;">Edizioni Ulivo</span></a><span style="font-family:arial;">.<br />Avevo bisogno di capire quanto il mio amore per la scrittura potesse essere capito da persone non strettamente legate a me dal sangue o dai sentimenti. Ebbene, ad un anno di distanza il mio libro viene pubblicato dalla casa editrice ticinese. E il mio grande sogno si realizza! Odore di treno viene distribuito in Svizzera e in </span><a href="http://www.valtellina.it/"><span style="font-family:arial;">Valtellina</span></a><span style="font-family:arial;">!<br /><br />A questo punto il bisogno di confronto continua a farsi sentire, forse ancora più forte di prima. Ho creato questo blog per poter dialogare con chi avrà avuto voglia di leggere il mio libro. Un blog che spero possa diventare un</span> <span style="font-family:arial;">luogo virtuale di incontro e di scambio di opinioni e sensazioni sul mondo straordinario delle parole scritte. <br /><br />Qui potete ascoltare la mia </span><a href="http://switchboard.real.com/player/email.html?PV=6.0.12&&title=03.07.2008%20Furbo%20chi%20legge&link=http%3A%2F%2Fhelix%2Dv0.sri.ch%2Framgen%2Frsi%2Fvod%5F2008%2Flibramente%2F03%5F07%5F08%5Ffurbo%5Festate.ra"><span style="font-family:arial;">intervista radiofonica</span></a><span style="font-family:arial;"> (al minuto 15.10”) fatta da </span><a href="http://reteuno.rtsi.ch/index.php?option=com_content&task=blogcategory&id=17&Itemid=30"><span style="font-family:arial;">Rossana Maspero</span></a><span style="font-family:arial;"> per RSI1</span></div></div>Patrizia Polonihttp://www.blogger.com/profile/06637697199004770362noreply@blogger.com11