mercoledì 13 agosto 2008

Il caso letterario di Sam Savage: Firmino


Ho appena finito di leggere Firmino, di Sam Savage, Einaudi.
Ne avevo sentito parlare ovunque, negli scorsi giorni, come di un caso letterario, assolutamente da non perdere per chi divora i libri.
Eh già, perché il Firmino di Sam Savage è un topo...anzi, mi si perdoni, è un ratto...che vive in una vecchia libreria e che, non riuscendo a succhiare il latte della madre, va girando e curiosando tra i libri diverandone la copertina come assaggio e poi le pagine come pasto pantagruelico. Salvo poi pentirsene quando incomincia a leggere i libri senza riuscire a scoprirne la fine perché le parole sono finite nella sua pancia. Un topo erudito che ama le Bellezze, la Danza e il Pianoforte.
Io, che come Firmino divoro libri, ho terminato la lettura con un po' di amaro in bocca, ma non a causa dell'inchiostro dozzinale o della carta inrancidita (li divoro sì, ma senza mordicchiarli): ancora una volta ciò che per gli altri è "caso letterario" spesso non lo è per me.
Con questo non voglio dire che il libro non sia bello; è stuzzicante e accattivante in molte parti; è frizzante ed erutido in altre, ma in altre ancora è stato per me piuttosto noiosetto.
Insomma, non è uno di quei libri che divoro tutto d'un fiato o di cui rallento la libagione per non finirlo mai, per assaporarlo ben bene, ad ogni boccone, infinitamente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te. Questo è un bel libro ma certamente non il caso letterario da tutti annunciato.
Lo stesso vale per un altro libro letto ultimamente e da tutti acclamato, "La solitudine dei numeri primi". Un bellissimo libro ma non di certo un caso letterario.

Ciao.

Luca.

PS Scusa per l'intromissione con questo commento nel tuo blog, ma curiosando qua e la nelle rete sono capitato qua.

Patrizia Poloni ha detto...

Ciao Luca, la tua non è affatto un'intrusione: lo scopo del mio blog sarebbe proprio quello di scambiarsi opinioni sui libri, quindi ogni commento è il benvenuto :-)
"La solitudine dei numeri primi"...ne ho sentito tanto parlare, ma non l'ho ancora letto.

Nel frattempo ho curiosato nel tuo blog e ho scoperto che anche tu come me sei dalla parte del Tibet e dei tibetani. Fantastico!