lunedì 4 maggio 2009

Il Grande Fratello in "1984" di George Orwell



Non avevo ancora letto "1984" di George Orwell, Mondadori Editore, l'ho fatto di recente, in un paio di giorni.
Che dire? Tanto avevo sentito parlare del Grande Fratello orwelliano, quindi che fosse stato scritto nel 1948 proiettando la storia al futuro già lo sapevo.
È altrettanto chiaro che con 1984 Orwell non volesse fare la Cassandra della storia, né chi lo legge deve andare a ricercare ciò che davvero è accaduto oppure no.
Un classico moderno che vale la pena leggere, non fosse altro anche solo per toccare con mano a che punto possa arrivare la fantasia umana...Perché, senza perdere mai di vista l'anno in cui è stato scritto, ci si trova di fronte un testo che ha superato la fantasia stessa planando e atterrando sopra alla realtà.
È un libro davvero inquietante in cui l'essere umano non esiste più se non nella sua forma fisica. Niente libertà se non la libertà di seguire il partito.
È impossibile pensare che le scelte letterarie di Orwell non siano state profondamente influenzato dall'epoca in cui aveva vissuto e viveva: la dittatura fa da padrone del testo. Da qualche parte ho letto che in 1984 non c'è violenza fisica, ma solo psicologica? Davvero??? E le torture fisiche cui sono sottoposti i traditori, compreso Winston, dove le ha dimenticate quel giornalista?
Terribile violenza, fisica e psichica.
Ci sono dei passi che ho messo in discussione...perché mai Winston scrive 2+2=5? Ha davvero ceduto? Poi ho scoperto che in una diversa stesura Orwell decide che Wiston lasci in sospeso la somma...Una speranza? Forse mi sarebbe piaciuto di più un finale simile. Invece, purtroppo, la società di Orwell non lascia via di scampo...nemmeno nei prolet che erano la mia speranza, oltre che quella di Winston.
Angosciante davvero questo Grande Fratello, che poco ha a che vedere con il moderno Grande Fratello se non per ciò che riguarda le telecamere nascoste... O invece la scelta del titolo della Endemol vuol solo dirci che i protagonisti del GF9 (e di tutti i precedenti) sono completamente manovrati e assuefatti al loro Grande Fratello?
In ogni caso: un incubo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

In realtà Orwell non ha mai lasciato in sospeso 2+2=. Era un semplice errore di stampa poi ritrovato e corretto.

Patrizia Poloni ha detto...

Davvero? Io avevo trovato in rete questa informazione in cui si diceva che esiste una prima versione che ha alcune differenze rispetto alle successive.
Del resto non ci sarebbe nulla da stupirsi...Personalmente ogni volta che rileggo un mio lavoro, andrei a modificare qualcosa, ma non perché ritengo incompleto ciò che ho scritto (semmai questo avviene in una fase precedente). Semplicemente di tanto in tanto le mie parole necessiterebbero di un adattamento all'evoluzione del mio io.
Ma il tempo si è fermto al giorno della pubblicazione. E forse è giusto così.